23 Marzo 2022

Il consumo eccessivo di latte, formaggi, yogurt e altri alimenti ricchi di calcio potrebbe influenzare l’incidenza e la mortalità per tumore alla prostata, ma non esistono ancora evidenze scientifiche universalmente riconosciute.

Consumo di latticini, cibi ricchi di calcio e prostata

Alcuni ricercatori ritengono che il latte vaccino sia responsabile della crescita di tumori ormono-sensibili, poiché contiene estrogeni. Secondo questa teoria, il consumo di prodotti caseari potrebbe promuovere la trasformazione di lesioni pre-cancerogene o di cellule alterate in tumore invasivo.
Un’altra teoria, sostenuta da alcuni clinici, ritiene che l’assunzione abituale di alimenti ricchi di calcio potrebbe deteriorare il metabolismo della vitamina D e aumentare, di conseguenza, la concentrazione della somatomedina C (fattore di crescita insulino-simile 1 o IGF-1), responsabile dell’attività ormonale e, in particolare, del livello di testosterone nell’organismo.
I prodotti a base di latte intero ed i latticini particolarmente grassi (in particolare i formaggi) sono, in questo senso, considerati dannosi, e diverse pubblicazioni hanno provato ad indagare il rapporto tra consumo di latticini e tumore alla prostata.
Al momento non esistono ancora evidenze certe di questo legame, soprattutto perché non è stata considerata attentamente l’eventuale presenza di fattori di confondimento quali, a titolo esemplificativo, la comorbidità e l’età avanzata del paziente.

Non esistono neppure linee guida condivise sulla quantità giornaliera di latticini più indicata nell’ambito di un’alimentazione sana, ma in media il suggerimento è quello di assumere 2-3 tazze di latticini (inclusi latte e yogurt) al giorno. Bisogna, inoltre, sottolineare come, con l’aumentare dell’età, la necessità di calcio dell’organismo si riduce e queste quantità andrebbero ridimensionate.

Numerosi studi di coorte e ricerche cliniche sono giunti alla conclusione che il consumo di moderate quantità di latticini e prodotti ricchi di calcio ridurrebbero l’incidenza e la mortalità per tumore alla prostata. Queste osservazioni non sono ad oggi condivise dalla comunità scientifica, ma limitare il consumo di latticini nella propria alimentazione quotidiana comporta una serie di benefici ulteriori per l’organismo, tra cui una minore assunzione di grassi saturi e di colesterolo.

In un articolo pubblicato sulla rivista JNCI, il dottor William Danby della Dartmouth Medical School di Hanover ha fatto notare che «non sappiamo quali ormoni e in quali quantità siano presenti nei cibi che ingeriamo» e che la ricerca non ha ancora approfondito in maniera esaustiva «gli effetti che gli ormoni assunti attraverso la dieta avrebbero sul tumore e su altre malattie che colpiscono milioni di persone». Si rende necessaria, quindi, un’indagine meticolosa sui livelli di steroidi, fattori di crescita e altri tipi di ormoni presenti negli alimenti, in particolare nella carne e nei latticini.

FONTI

Aune D, et al., Dairy products, calcium, and prostate cancer risk: a systematic review and meta-analysis of cohort studies, Am J Clin Nutr. 2015; 101 (1): 87-117. doi: 10.3945/ajcn.113.067157

Boyles S, Lots of Dairy Linked to Prostate CancerWebMD, 6 Dicembre 2005 Barnard ND, Milk Consumption and Prostate CancerPhysicians Committee for Responsible Medicine Greger M, Organic Milk and Prostate CancerNutrition Facts, 7 Febbraio 2015 Danby FW, Re: Endogenous Sex Hormones and Prostate Cancer: A Collaborative Analysis of 18 Prospective Studies, JNCI J Natl Cancer Inst (2008); 100 (19): 1412-1413. doi: 10.1093/jnci/djn287

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