Interviste ad oncologi, urologi, radioterapisti e psiconcologi per approfondire gli aspetti della malattia e come si arriva alla diagnosi.
Il caregiver, la figura di supporto che molti pazienti hanno, è estremamente importante, sia sotto l’aspetto logistico e organizzativo, sia dal punto di vista psicologico: avere qualcuno su cui poter contare nel percorso della malattia è fondamentale.
I contratti collettivi nazionali regolamentano il modo in cui viene calcolata la durata del periodo di comporto, ovvero il periodo durante il quale il lavoratore che si assenta per cure o terapie salvavita può conservare il proprio posto di lavoro. Il lavoratore che si assenterà oltre questo periodo potrà essere licenziato per giustificato motivo oggettivo.
I contratti collettivi nazionali garantiscono alcune tutele per il lavoratore con una patologia grave, tra cui ricordiamo il diritto ad assentarsi per le cure e il diritto a conservare il proprio posto di lavoro.
L’articolo 7 del D.Lgs. 119/2011 preve la possibilità per il lavoratore disabile di richiedere un congedo retribuito della durata massima di 30 giorni annui. Esiste, inoltre, un congedo straordinario di due anni, non retribuito.
I permessi ex legge 104/1992 possono essere richiesti sottoforma di tre giorni mensili oppure due ore giornaliere, a scelta del lavoratore disabile. Se a fruire dei permessi sono i familiari, potranno essere richiesti tre giorni ogni mese, soltanto se il malato non è ricoverato a tempo pieno.
La legge 104/1992 prevede che il lavoratore disabile affetto da patologia oncologica possa richiedere direttamente i permessi retribuiti. Altresì possono richiederlo i suoi familiari entro il terzo grado di parentela.